Le sorelle Marsh by Amanda Hodgkinson

Le sorelle Marsh by Amanda Hodgkinson

autore:Amanda Hodgkinson [Hodgkinson, Amanda]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788820090883
Google: QQGOAwAAQBAJ
Amazon: B00KAMRRYK
editore: Sperling & kupfer
pubblicato: 2014-05-20T02:43:54+00:00


La settimana successiva Birdie capì di essere nei guai. Non chiudeva occhio da giorni, pensando al pasticcio in cui si era cacciata. Era così stanca che temeva di addormentarsi in piedi dietro il bancone. Quella sera aveva fatto cadere due bicchieri e la madre le aveva già detto di darsi una svegliata.

Si appoggiò al registratore di cassa. Il metallo fresco sulla pelle calda era un sollievo. La madre le sfrecciò accanto, vestita a lutto come si confaceva a una vedova, diretta a un cliente che si protendeva verso di lei sventolando banconote. Una schiera di volti affilati le fissava dall’altra parte del bancone. Birdie si sforzò di sorridere.

«Mamma?»

«Per favore, Birdie, ho da fare. Puoi dire a George che c’è un barile di birra da rimpiazzare?»

Lo zio era al piano che accompagnava un coro improvvisato. Le rivolse un largo sorriso, sotto il naso da pugile lucido di sudore.

«Ecco il mio tesoro! Vieni a cantarci qualcosa, Birdie!»

Lei scosse la testa, alzò il pollice verso il bar, mimò il gesto di sollevare un barile e uscì. In cortile l’aria era densa di fumi industriali e fuliggine, oltre che dell’odore di caffè proveniente dall’alberghetto al di là della strada. Scavalcò una vecchia vasca di stagno e un intrico di sedie rotte. In un angolo erano impilati i barili di birra, su cui si sedette.

Non voleva sposare Peter, ed era sicura che nemmeno lui volesse sposarla. A ogni modo, le sarebbe toccato chiedere a Roger dov’era, ma non aveva nessuna intenzione di rivolgergli la parola, mai più. Non conosceva neppure il cognome. Anche a volerlo trovare, dubitava di riuscirci.

«Birdie, stai bene?»

Si girò e vide la madre che caricava un barile su un carrello.

Si alzò e attraversò il cortile. Si sentì mancare il terreno sotto i piedi. Allungò una mano e lei la prese prima che cadesse.

«Mamma, ho proprio bisogno di parlarti.»

Guardò dritto negli occhi grigi di Nellie e le parve di scorgervi la paura. Si appoggiò a lei con tutto il peso, una cosa che non faceva da quando era piccola. Da bambina era sempre in cerca di attenzione, se lo ricordava; la seguiva per il pub come un’ombra, facendola diventare matta. A scuola giocavano spesso a un, due, tre, stella: chi stava sotto dava le spalle agli altri, che dovevano avvicinarsi alla svelta, senza essere scoperti. Birdie era imbattibile. A casa prendeva quel gioco sul serio, e Nellie si lamentava che le stava tra i piedi come un cagnolino.

Aveva caldo, un caldo insopportabile. Sentiva le orecchie tappate, le ginocchia molli. La faccia della madre andava e veniva.

«Mi dispiace, mamma», disse. «Mi dispiace tanto. Credo di aspettare…»

«Di aspettare che cosa?»

«Un bambino.»

Tentò di aggrapparsi a lei prima di svenire. Quando riaprì gli occhi, era per terra, la testa appoggiata sulle ginocchia della madre.

«Lui chi è?»

Richiuse gli occhi. Era inutile rispondere.



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